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Glicemia neonatale ed esiti di sviluppo neurologico a 2 anni


L’ipoglicemia neonatale è comune e può causare disturbi neurologici, ma le prove a sostegno delle soglie di intervento sono limitate.

È stato condotto uno studio prospettico di coorte che ha coinvolto 528 neonati con età gestazionale di almeno 35 settimane che erano considerati a rischio di ipoglicemia; tutti sono stati trattati per mantenere una concentrazione di glucosio nel sangue di almeno 47 mg per decilitro ( 2.6 mmol per litro ).

È stata misurata a intermittenza la glicemia per un massimo di 7 giorni e sono state monitorate le concentrazioni di glucosio interstiziale.

La valutazione a 2 anni ha incluso la scala Bayley-III ( Bayley Scales of Infant Development III ) e i test di funzione esecutiva e visiva.

Dei 614 bambini, 528 erano ammissibili, e 404 ( 77% dei bambini ammissibili ) sono stati valutati.

Un totale di 216 bambini ( 53% ) ha manifestato ipoglicemia neonatale ( concentrazione di glicemia, inferiore a 47 mg per decilitro ).

L’ipoglicemia, quando è stata trattata per mantenere una concentrazione di glucosio nel sangue di almeno 47 mg per decilitro, non è risultata associata a un aumentato rischio di esiti primari di compromissione neurosensoriale ( risk ratio, RR=0.95; P=0.67 ) e difficoltà di elaborazione, definita come un punteggio di funzione esecutiva o soglia di coerenza del movimento che era più di 1.5 SD dalla media ( RR=0.92; P=0.74 ).

I rischi non sono aumentati tra i bambini con ipoglicemia non-riconosciuta ( solo con una bassa concentrazione di glucosio interstiziale ).

Anche la più bassa concentrazione di glucosio nel sangue, il numero di episodi ed eventi ipoglicemici e l’incremento interstiziale negativo ( area sopra la curva di concentrazione di glucosio interstiziale e sotto 47 mg per decilitro ) non hanno predetto l'esito.

In conclusione, in questa coorte, l’ipoglicemia neonatale non era associata a un esito neurologico avverso quando è stato fornito il trattamento per mantenere una concentrazione di glicemia di almeno 47 mg per decilitro. ( Xagena2015 )

McKinlay CJD et al, N Engl J Med 2015; 373: 1507-1518

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